Le Sale

Sala 1

All’inizio della prima sala sono esposti alcuni significativi reperti recuperati nella pianura veronese che attestano la presenza umana a partire dal Neolitico Antico (V millennio a.C.). Vengono poi illustrate le dinamiche di popolamento delle successive Età del metalli (Età del Rame ed Età del Bronzo), ovvero nel III e II millennio a.C. Alcune vetrine approfondiscono inoltre aspetti legati ad attività artigianali, quali la scheggiatura della selce e la catena operativa della fusione del bronzo.

Sala 2

Vengono illustrate le principali necropoli dell’Età del Bronzo della pianura veronese, evidenziando alcune inumazioni ed alcune cremazioni, unitamente ai loro corredi, tra cui spiccano quelli provenienti dalla necropoli dell’Olmo di Nogara. Segue una sezione dedicata ai villaggi arginati o terramare, con un focus sul grande insediamento di Fondo Paviani (Legnago), crocevia di traffici tra Mediterraneo Orientale ed Europa continentale. I reperti bronzei di Corte Lazise di Villabartolomea, interpretati come offerte cerimoniali, approfondiscono infine l’aspetto delle pratiche di culto.

Sala 3

La prima parte è dedicata alle necropoli e ai riti funerari dei Veneti Antichi, a partire dal IX secolo a.C. (fase protoveneta) fino al VI secolo a.C.; alcune tombe spiccano per i corredi particolarmente ricchi e complessi, tra cui quella con un uovo di cigno reale, proveniente dalla necropoli di Lovara di Villabartolomea. Segue l’aspetto abitativo, presentato attraverso la riproduzione in scala di una capanna di forma rettangolare con buche di palo, tetto a doppio spiovente e focolare posto centralmente, desunta dalle informazioni raccolte dallo scavo del sito di Terranegra di Legnago.

Sala 4

L’esposizione prosegue con alcuni corredi e reperti provenienti dalle necropoli di Oppeano (V secolo a.C.), mentre la presenza di vasellame in ceramica a vernice nera ed etrusco-padana testimonia le importanti relazioni commerciali in cui fu coinvolto l’emporio di Gazzo Veronese. Si arriva quindi alla sezione dedicata ai Celti Cenomani, la cui presenza nella pianura veronese è attestata unicamente attraverso i corredi funebri (II-I secolo a.C.): i guerrieri sono sepolti con le proprie armi, in alcuni casi intenzionalmente ripiegate, le donne con i loro gioielli.